“Non ci sono significati profondi intrinseci nei mei quadri”, solo la messa in scena dell’apparire, fatta di fantasia e realtà: la produzione artistica di Monica Simeoni si definisce per opposizioni. Iscritta al Corso di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Verona, la pittrice veronese ama associare visi di giovani figure a colori sgargianti, per un effetto d’insieme shocking.
Facce di ragazzi dall’aspetto androgino prendono forma in un mare di colore monocromo dorato, tra glitter e brillantini dagli infiniti tocchi di luce, come nel dipinto “Trilli e Lucky Blue Smith”, in cui mondo della moda e Disney convivono in un raffinato gioco di contrasti.

Privati di una contestualizzazione verosimile, i soggetti dagli spigolosi tratti realistici ci vengono sbattuti in faccia come fossero sulla copertina di una rivista pubblicitaria. È il caso di “Ragazza” che nella sua perfezione estetica, si atteggia di fronte allo spettatore in una posa ammiccante.

Quelle realizzate da Monica sono icone realistiche ma senza sesso, senza età ed espressione: esseri appartenenti al mondo pop-glamour, disumanizzati e lontani da un’oggettiva interpretazione. Libertà di vedere ciò che si vuole nell’ambiguità di questi volti.
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