Nel colore c’è luce, nella luce la soluzione al proprio caos. Silvia Fiorenza, diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, racconta di sé nel cambiamento della forma. Dal figurativo all’astratto, dagli angoli alle morbide curve, la giovane artista utilizza di volta in volta il colore come voce indispensabile per esprimere le emozioni vissute.

“Festa I”
Con i manichini danzanti, si avvia la produzione pittorica della pittrice romana che, in quadri come “Festa I”, ricorda l’attraente divertimento di un mondo sottovuoto, chiuso nell’apparenza. Quell’ironica nostalgia si trasforma in memoria che scava. In “Deep blue” le gocce di colore si sovrappongono, la materia s’ispessisce e libera un tono più vivo. La spontaneità del gesto creativo della ragazza si lascia così trasportare lungo i fili della propria maglia interiore, ritrovando in essi l’origine della sua storia.

“Deep sea”
“Dipingere è tempo che togli o aggiungi alla tua vita”: nell’arte Silvia affina la propria percezione. Mondo esteriore e mondo interiore: le due estremità dello stesso binario. Dalla finzione di ciò che c’è fuori alla verità di quanto si custodisce dentro. Nel caos la vita si svela per ciò che è, si fa riconoscere nella sua verità, chiedendo di eliminare il superfluo per poter aggiungere più colore.
Per vedere l’intera produzione visualizza la gallery