Tratto pen e indelebile nero scorrono su fogli bianchi con esperta manualità. Nei lavori di Mattia Vannuccini, classe ’97, siamo immersi in un gioco di curve che si diramano in forme riconoscibili o immaginabili. È un cerchio che si muove, in cui i primi movimenti calmi diventano via via rapidi e istintivi, in cerca di uno scopo. Il giovane grafico, iscritto alla Scuola di Comics di Padova, inventa i suoi passi nel disegno come nella danza. Vincitore di concorsi nazionali di break dance, Mattia si prende il suo spazio attraverso il movimento sinuoso del corpo e delle linee.

“Tavola 3”
Tentacoli, occhi, braccia, gambe, bocche, animali, lacrime, pugni: sono solo alcuni collegamenti elaborati dall’artista veronese per conferire all’opera un solido equilibrio d’insieme. Le bolle di fumo, in particolare, fungono da espediente per suggerire una profondità delle immagini quasi inesistente e conferiscono un senso avvolgente degli oggetti che vi fluttuano attorno.

“Tavola 1”
Quasi come fossero schizzi preparatori, i disegni vengono da sé, escono dall’inconscio, deformano la realtà e potenzialmente si moltiplicano all’infinito. L’occhio dello spettatore non può fare a meno di cercare e, senza mai arrestarsi, è trasportato lungo i percorsi del colore.

“Tavola 4”
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